Il 04 ottobre Mattarella ha firmato il Decreto Legge 113/2018 (Salvini) in materia di Sicurezza e migrazione.
Noi, un gruppo eterogeneo di donne, uomini, migranti e non, ci siamo riuniti per ragionare sull’escalation politica di stampo razzista che ha portato fino a questo decreto di legge anticostituzionale e discriminatorio.Siamo preoccupati rispetto all’agire e al pensiero sotteso e propagandato dall’attuale governo che non solo stravolge i dati reali sull’immigrazione e strumentalizza i fatti e le cronache locali per generare capri espiatori, ma manifestamente peggiora il sistema di accoglienza rendendolo funzionale alla produzione di esclusione, e attua una stretta repressiva ai diritti di cittadinanza, di non discriminazione e di espressione. Cio’ colpisce tutti : migranti, richiedenti asilo, stranieri residenti senza cittadinanza, cittadini italiani, che si vedranno sottrarre libertà, lavoro, salute e futuro, come conseguenza della precisa volontà politica che si cela dietro al decreto.Sebbene a Bologna ci sia una risposta cittadina dal basso composta da iniziative quasi quotidiane volte a sensibilizzare la società civile su queste tematiche, constatiamo l’assenza di una rete di coordinamento necessaria per rendere efficaci e incisivi i messaggi e le azioni che una parte della popolazione solidale esprime.
L’obiettivo che l’Assemblea Cittadina Continua Antirazzista (A.C.C.A.) si prefigge è la connessione fra realtà già costituite, libere individualità, gruppi, associazioni e assemblee antirazziste che, assieme, possano ampliare lo spazio di riflessione, confronto ed informazione, nel tentativo di raggiungere e coinvolgere tutti indistintamente tra italiani e stranieri presenti sul nostro territorio. A.C.C.A. vuole proporsi come uno spazio di confronto dove iniziare a ricostruire il tessuto sociale, ricompattare e organizzare le comunità disgregate dalla paura che si va diffondendo. Vuole costituire uno spazio di dialogo dove le voci di quanti si oppongono al tentativo di creare marginalità e impoverimento attraverso la retorica dell’insicurezza trovino unità in una lotta comune. In tale spazio intendiamo aprire una seria riflessione che non ignori le criticità del precedente sistema di accoglienza, specialmente nelle sue forme emergenziali e disciplinari. Né tantomeno l’operato del precedente governo che, dalle modifiche restrittive alla procedura di richiesta d’asilo agli accordi con la Libia attuati da Minniti, ha inaugurato la logica che ha portato alla deriva di quello attuale.
Crediamo, infatti, che sia necessario ripartire da un ripensamento profondo che investa ogni forma di discriminazione e di diseguaglianza prodotta e perpetuata all’interno della nostra società, per tentare di diffondere un antirazzismo senza retorica e ipocrisia; un antirazzismo che invece possa divenire la base per reclamare un’uguaglianza sostanziale e costruire insieme nuove forme di comunità, nuove pratiche di cittadinanza e di lotta.
INTENDIAMO quindi PROMUOVERE azioni di informazione, formazione e mobilitazione ATTRAVERSO:
- monitoraggio e pubblica denuncia di forme di discriminazione a tutti i livelli, private o istituzionali che siano
- diffusione di dati che contrastino falsa informazione e statistiche manipolate
- una campagna comunicativa strutturata/incisiva che vada a smontare punto per punto la logica adoperata dalle forze di governo
- riunione periodica e organizzazione di tutte le realtà e le soggettività solidali, verso la costruzione di iniziative
- coinvolgimento nei quartieri, nelle scuole, nelle periferie…di singoli o altre realtà disponibili al confronto, insieme alle quali scardinare sentimenti di diffidenza, pregiudizio, disinformazione e discriminazione.